Carissimo don Gino e amici del centro missionario di Alba.
Con lì avvicinarsi del santo Natale vogliamo sentirci vicino ai nostri bambini di Orissa, della missione di Megpal – India.
Come potete immaginare nelle zone tribali non c’è nessuna assistenza medica, o di informazione sulla prevenzione del virus.
- La fortuna- se tale si può chiamare- è che i villaggi sono isolati e non escono molto dal loro territorio. Ci sono state delle vittime, ma sugli altri non si può sapere il livello di positività.
* Questo periodo di pandemia generale ha impedito che la scuola organizzata potesse continuare, neanche nelle piccole strutture delle missioni: senza energia elettrica regolare, senza computers, senza internet. Ma la missione non si lascia scoraggiare dalla difficoltà, e fa nascere fantasie di vicinanza e di amore. Infatti le sorelle, armate di bici e di materiale scolastico di base, si recano nei vari punti di raccolta dei bambini, nei vari cortili, e continuano la didattica in movimento. È didattica di vicinanza di presenza in posti difficili se non quasi impossibili. Il compito viene assegnato per una settimana, ogni giorno in un gruppetto diverso, dal mattino alla sera. E se i bambini dei dintorni vengono al centro, alla sera le sorelle li riportano a casa.
La provvidenza ha mandato sufficiente pioggia per cui la coltivazione di riso e di verdure è stata una benedizione per la sopravvivenza. Purtroppo non hanno più potuto recarsi ai bordi della foresta, sulle strade trafficate (camminando 40-50 Km a piedi), per vendere i prodotti raccolti nella foresta, come abitualmente facevano in ogni stagione con i lori cesti sulle bici o in testa, così e aumentata la povertà. Non circolano più spiccioli per comperare una medicina o cose di necessità.
Ma i tribali sono molto dignitosi, non fanno accattonaggio. Non chiedono nulla, a meno che si fidino della possibile donatore – sacerdote o suore.
Grazie dell’aiuto che la vostra generosità ha fatto finora giungere a queste famiglie
VALSA E SUORE LUIGINE