Marsabit 2023: diario missionario


Ecco le prime pagine del diario missionario di Patrizia che continuano idealmente le pagine del libro che racconta la sua esperienza in Kenya.

L’occasione è data da questa speciale estate di scambi missionari per la chiesa albese di Alba. Patrizia e Micheal Kasela sono rientrati a Marsabit per alcune settimane e stanno accompagnando alcuni giovani a conoscere l’opera dei Missionari albesi in Kenya. 

Ad Alba invece è arrivato Padre Ibrahim Racho, vicario generale della diocesi di Marsabit,che sta incontrando varie realtà albesi tra cui alcune comunità parrocchiali, AC, la carovana,..i giorni a Marsabit si intrecciano con i giorni qui ad Alba. Buona lettura! 

30 giugno 2023

Dopo un intero anno, il nostro primo intero anno, trascorso sul suolo italiano, dopo l’inizio di una nuova missione a Cherasco, nella casa canonica, come famiglia missionaria a km 0, abbia la grazia e la fortuna di avere due mesi liberi da impegni lavorativi e scolastici.

Nel gennaio scorso, diamo la nostra disponibilità a partecipare al corso di formazione missionaria organizzata da don Claudio Margaria, sacerdote della diocesi di Saluzzo, e dalla sua equipe, che coinvolge una quarantina di giovani e non provenienti dalle diocesi del Cuneese.

Incontriamo, ascoltiamo, camminiamo. Pian piano, il nostro desiderio di trascorrere i due mesi estivi nella diocesi di Marsabit, nel nord del Kenya, dove abbiamo servito come missionari laici fino al 2022, si incontra con quello di missione e di incontro di 9 giovani delle diocesi di Saluzzo, Cuneo-Fossano e Mondovì. Con noi, provenienti dalla diocesi di Alba, rappresentiamo insieme l’intera provincial di Cuneo. Un segnale carico di speranza, dopo gli anni chiusi del Covid, che ha gusto di buona collaborazione per il futuro.

Ci dividiamo in due gruppi, perchè l’esperienza di accoglienza dei giovani ci insegna che il viaggio in gruppi piccoli è più intensa e personale: Giorgia, Roberta, Marta, Rebecca e Alessandro a luglio, Ambra, Margherita, Matilde e Giulia ad Agosto. La nostra famiglia farà invece base a Marsabit per entrambi i mesi, in modo da accompagnare e mediare dove necessario con le famiglie che accoglieranno i nostri giovani, i missionari, le suore e la comunità Cristiana in generale.

Non abbiamo tempo ad assaporare la calda estate italiana, la nostra stagione preferita, che è tempo di partire.

 

5 luglio 2023

Eccoci immersi nella missione di Marsabit, una delle diocesi del nord del Kenya, popolata da pastori seminomadi che considerano la pastorizia come la forma di vita privilegiata, nel deserto di pietre e spine, guidati da tradizioni culturali centenarie!

Dopo due giorni di viaggio, con svariati  mezzi, ma comunque ottimi, arriviamo a casa, dove ci accoglie un Marsabit ancora dolente, ferito per le violenze subite negli anni passati, ma comunque vitale, gioioso e fiducioso. Saluti, abbracci, accoglienza, condivisione anche per i nostri cinque giovani che sono state accolte in altrettante famiglie cattoliche della cittadina e si stanno mettendo in gioco con tutte le fatiche e le ebbrezze del caso, di quando uomini e donne di culture diverse si incontrano e cercano di trovare un modo buono per contemplarsi, esistere ed integrarsi.

Per noi Kasela, la sensazione è quella di non essere mai andati via da Marsabit, nonostante i cambiamenti e i passaggi avvenuti in questi 15 mesi. Tocchiamo con mano la presenza dello Spirito che lega, fa vivere e rivivere e dimorare in un unico grande cuore.

10 luglio 2023

Trascorriamo le giornate fuori casa, immersi in un’umanità con cui in Italia si fatica a mantenersi connessi, nella fretta e nel carico di lavoro spropositato che ognuno ha da gestire. Ci prendiamo i nostri tempi, perchè salutarsi e scambiarsi notizie è il modo privilegiato per questa comunità di mantenere comunione.

Il programma comunque è fitto: giornate alla scuola “Fr. John Memorial primary school” e all’asilo Montessori, a presentarci (perchè tutti vogliono sentire la voce nostra ma soprattutto degli “ospiti” venuti da lontano), a cantare e a fare qualche servizio utile; visita alle Comunità cristiane nei dintorni di Marsabit, nei villaggi e nelle borgate, con padre Alex, missionario forte e amico di lunga data; visita a qualche famiglia svantaggiata, dove entriamo in punta di piedi. Il primo approccio con il Kiswahili va alla grande, grazie alle lezioni e dispense di fr. James Tibaldi, che nei mesi scorsi ha iniziato i ragazzi partenti a questa nuova lingua. Si imparano subito anche i saluti nei dialetti locali, perchè ci si accorge che accorciano le distanze.

L’impatto dei giovani nelle famiglie ospitanti è tosto, come sempre, come quando si lascia la propria zona di comfort e si mettono a rischio le proprie abitudini, ma si sopravvive e ci si abitua, si apprezza il nuovo cibo, la nuova lingua con cui si cerca un contatto, il nuovo modo di lavarsi, tante volte senza doccia perchè l’acqua è preziosa.

In tutto questo, accogliamo le emozioni esuberanti dei nostri figli, che, dopo un primo momento di timidezza, riconoscono parole, persone e luoghi come se fossero sempre abitati qui. Ci sentiamo a casa, siamo a casa. Riscopro la passione di conoscere culture altre, di capire l’uomo e la donna e i suoi desideri profondi, di dire che c’è un Amore che fa muovere il mondo e che ci fa sentire Amati e ci permette di amare. Forse piuttosto che dirlo io, questo me lo sento rivelare dalle persone che incontro e lo vedo concreto e lo vivo ogni momento, anche nei più drammatici.

 

20 luglio 2023

Esperti di deserto, dopo le lunghe ore sulle piste per Loyangalani e il Lago Turkana, le tre ragazze rimaste, Marta, Giorgia e Roberta, dopo la partenza degli altri due membri del gruppo per ragioni lavorative, accettano con gioia l’invito a trascorrere alcuni giorni nel deserto del Chalbi.

Tappa obbligatoria è Maikona, villaggio Gabbra. Il nostro cuore riprende i fili della nostra storia, quella lontana di tradizioni centenarie che ancora governano queste comunità e l’incontro di queste con il Vangelo per opera di alcuni dei sacerdoti Fidei Donum di Alba. E della storia più recente, pozzo biblico dove Michael, a servizio per diversi anni nel dispensario della parrocchia, e la sottoscritta hanno inziato a camminare questa strada di incontro, di innamoramento e di amore, e infine di famiglia. Il parroco, don Claudio, Fidei Donum rumeno, ci accompagna a salutare i vivaci studenti della “Fr. Tablino Accademy”, scuola materna, elementare e media costruita di recente in nome del grande missionario albese che spese gran parte della sua vita e della sue energie per l’evangelizzazione del popolo Gabbra. Ci sembra una realtà davvero particolare, curata (cosa non scontata qui!) ed elastica.

Continuiamo il viaggio e ci immergiamo nel caldo di Kallacha, dove Angela e padre Antony ci aspettano a braccia aperte. È subito condivisione, riallacciati i fili di una profonda amicizia basata sul rispetto reciproco e sulla ricerca di fede.

Dopo una piacevole notte, recuperiamo le forze per continuare il viaggio fino a North Horr: altri pezzettini di storia che ci fanno venire le lacrime agli occhi, come i bimbi dell’asilo della parrocchia costruito grazie ad una generosa donazione e al parco giochi in memoria di mamma Rita.

Al ritorno, nel bel mezzo del nulla, la Land Rover di padre Antony fa cilecca: da esperto meccanico, dopo una attenta perlustrazione, capisce il problema, sale sul tetto dell’auto e chiama i soccorsi dal villaggio vicino, mentre noi ci godiamo il tramonto e il giorno che si cambia in notte, accompagnati dalla frescura del vento della sera e da un cielo che solo il deserto equatoriale può permettersi.

L’indomani nel villaggio ci uniamo alle donne che ricostruiscono una capanna e ancora una volta, dopo un primo attimo di diffidenza, sperimento che, oltre ai reciproci pregiudizi e a diversi modi di fare, di approcciarsi alla vita, di esprimersi e di comunicare, siamo fratelli e sorelle, figli dello stesso Padre.

 

27 luglio 2023

Questa nostra presenza in terra rossa si intreccia alla perfezione con un’altra storia di accoglienza, quella di padre Ibrahim Racho, il vicario generale della diocesi di Marsabit, che in questo 2023 frequenta un corso di alta formazione a Roma. Per una serie di porte che si aprono nel momento giusto, Padre Racho è in questi mesi estivi ad Alba, nella mia diocesi di provenienza, legata fortemente alla diocesi di Marsabit fin dagli anni Sessanta, quando alcuni sacerdoti albesi, rispondendo alla chiamata della Fidei Donum, vi si dedicarono anima e corpo alla prima evangelizzazione del nord del Kenya, insieme alla costruzione del Sistema sanitario e scolastico accessibile a tutti.

Grazie a questa cura attenta e costante, tanti ragazzi, tra cui un Racho ancora fanciullo, iniziarono a frequentare la scuola, a leggere e a scrivere e a studiare Kiswahili ed inglese. E a sentire parlare di Gesù. La sua storia personale lo ha poi portato di fronte alla scelta del sacerdozio.

Per strade diverse, ma sempre legate ai missionari albesi, tanti giovani arrivano a Marsabit negli anni 2000 per un mese missionario, tra cui una Patrizia ancora confusa sulla strada di felicità da percorrere, che inizia a frequentare il Centro Missionario e ad aderire all’illuminante visione dell’Azione Cattolica di Alba di continuare a costruire ponti tra laici delle due diocesi. La mia storia personale mi ha poi portato ad essere missionaria laica, dedicando diversi anni al lavoro pastorale nella diocesi di Marsabit.

Il passaggio dello Spirito, sono convinta, basta solo saperlo leggerlo, lo si ritrova intrecciato in maniera autentica e reale nelle nostre vite e ci rende consapevoli di “essere coinvolti in qualcosa di assai più grande di noi. Tutto è connesso. Tutto è vivo. Tutto è interdipendente”.

Questa mattina abbiamo incontrato la sua mamma e parte della sua famiglia nella loro casa di Dirib Gombo, parrocchia limitrofa dove Michael ha dedicato tempo ed energie al dispensario della parrocchia, dal nostro matrimonio al trasferimento in Italia.