Suore Luigine

 

Il consiglio generale

Le suore Luigine>>,  Oblate di S. Luigi Gonzaga, hanno la loro casa madre ad Alba. Per il loro bicenternario hanno scelto lo slogan «Radici di Langa e profumo d’Oriente». Sono presenti in India (Orissa) e Bangladesh e Brasile impegnate nella prima evangelizzazione, cura di orfani e famiglie emarginate e tribali. Un lavoro costante e nascosto.

La stampa.it>>La superiora delle Luigine è indiana
Per la prima volta la congregazione ha nominato alla guida una suora straniera. Si chiama suor Jancy V. Mathai, viene dal Kerala, ha 50 anni ed è stata eletta madre superiora delle suore Luigine, succedendo a suor Angela Lano.

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Raccogliamo qui alcuni scritti e testimonianze di Suor Damiana “Elamthuruthil”:

Unità nella diversità – Kerala, India>>

Dov’è  la  porta  del  cielo?>>

La ricchezza di un uomo, di una donna/un cristiano/ un missionario>>

L’umanità di Gesù rivela i volto di Dio Padre>>

Notizie dall’Orissa 2020>>

Lettera di Sr Molly dall’ Orissa – 2017>>

 

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Progetti missionari:

Come contribuire>>

Orissa [india]: una scuola per i tribali in ricordo di suor Damiana 

La congregazione ha potuto acquistare un terreno nei dintorni della missione di Meghpal in Orissa, non troppo distante dalla parrocchia dove si vorrebbe iniziare la costruzione di una scuola per i bambini tribali.

Un po’ di storia – Il progetto iniziato sei anni fa con Suor Valsa, in una zona chiamata Meghpal, era cominciato con adozioni singole ma – a causa della pericolosità di quell’area – si è dovuta considerare un’adozione di gruppo, poiché non è possibile ricevere lettere e fotografie di ogni singolo bambino. Leggi di più sul progetto>>

Leggi una testimonianza>> | Leggi un articolo dal notiziario delle Suore Luigine>>

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Unità nella diversità 

Agosto 2018   

Carissimi Amici, scrivo questa breve nota per ringraziarvi per la vostra preghiera e il sostegno morale. Come già avete saputo tramite la carta stampata, la  televisione  ecc.. la tragedia che si è abbattuta sul Kerala con una inondazione straordinaria che non si ricorda a memoria d’uomo. Vi riporto alcune notizie.

Il Kerala conta 33 milioni di abitanti, ed è una famosa meta turistica per le sue spiagge e le sue colline tropicali. il Kerala è uno stato da sempre soggetto ai monsoni – Quest’anno le piogge monsoniche, che di solito cadono incessanti da giugno a settembre, sono arrivate l’8 agosto molto più violente. Il kerala è stato colpito da una grave alluvione causata da una lunga serie di piogge (i Monsoni).

Le piogge hanno travolto case e strade e fatto crollare ponti. Le zone più colpite sono i villaggi rurali, con le case spesso costruite in paglia e legno. Centinaia di villaggi sono stati spazzati via.

L’alluvione in kerala ha fatto danni alle case trascinando via nel fango oltre 400  morti; gli animali che erano stati legati sono stati  trovati morti, gli altri trascinati via dal fango e dall’acqua.

La forza dell’acqua ha portato via uomini, donne e bambini e animali di varie specie.Tutto questo è avvenuto velocemente e le cose si sono aggravate in brevissimo tempo.

In più, per evitare pericoli alle dighe, sono stati aperte e questo ha causato ulteriori danni.

L’acqua dei fiumi ha continuato a crescere, ma oltre a questo dalle montagne si sono abbattuti sulle case e sulle strade grandi quantità di acqua e fango travolgendo sul suo corso  strutture varie e case, famiglie intere sono rimaste sepolte vive.

Tutti i 14 distretti dello Stato sono stati colpiti; molte città, villaggi interi, lo stesso aeroporto sono stati allagati, tutti i trasporti paralizzati – ai primi soccorritori è apparsa una situazione desolante: l’acqua aveva invaso strade, negozi, vari uffici, ospedali e scuole. Le strade interrotte da frane, hanno isolato per parecchi giorni, uomini, donne e bambini che sono rimasti senza acqua e senza cibo.

Sono un milione e 400.000 glisfollati che sono stati sistemati in 3800 campi; tra questi anche la nostra st. Aloysius Higher Secondary English Medium School di Aleppy è diventato luogo di ricovero e assistenza.

L’acqua ha raggiunto anche i motori degli aerei di Kochi, rallentando ulteriormente le operazioni. Centinaia i soldati mobilitati dalle autorità locali, che coordinano gli sforzi per mettere in salvo quanta più gente possibile. Sono numerosi gli elicotteri messi a disposizione dallo Stato, che fanno la spola per mettere in salvo le centinaia di famiglie salite sui tetti a seguito dell’alluvione.

Ora l’aeroporto internazionale di Kochi resterà chiuso fino al 26 agosto. I danni materiali, ha fatto sapere il governo, riguardano oltre 10mila chilometri di strade distrutte o danneggiate, oltre a migliaia di case.

Sono accorsi polizia, militari, pescatori, sacerdoti, suore, tutti per andare incontro ai bisognosi senza badare alla casta di appartenenza o alla religione, mostrando una solidarietà eccezionale. Non avendo elettricità intere zone sono piombate nel buio completo gettando nel panico le popolazioni dei villaggi interessati.

Molti sono arrivati da diverse regioni dell’india e dall’estero per celebrare ONAM (importante festa tradizionale del Kerala) insieme alle famiglie, ma tutto è finito con l’alluvione.

Appena terminata la pioggia, quelli che potevano sono ritornati a casa, ma hanno avuto la sgradita sorpresa di trovare serpenti, coccodrilli e varie altri tipi di bestie.

In una casa hanno trovato 48 serpenti piccoli e grandi.  Alcuni vedendo la situazione della loro casa si sono suicidati.

Sono accorsi tanti preti e giovani delle parrocchie per pulire queste case insieme alla gente.

Le suore luigine hanno visitato vari campi profughi, portando generi di prima necessità, hanno aiutato alcune famiglie a ricostruire la propria casa e sono intervenuti a favore di una quindicina di bambini per sostenerli attraverso l’adozione a distanza.

In questo momento la situazione è ancora distante dalla normalità. Al termine di questa emergenza per moltissime famiglie il dramma continuerà: tutto quello che sono riusciti a costruire in una vita hanno perso tutto in un attimo. Anche le case delle famiglie di alcune nostre consorelle sono ancora sommerse dall’acqua.

Sembra che il cielo si sia aperto ma si sia dimenticato di chiudersi.

Grazie a tutti gli amici, sr Damiana osl.

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Dov’è  la  porta  del  cielo?

Signore del Creato dove sei?

Guardando il cielo non vedo una porta per entrare.

Un cielo così vasto non ha una fine.

Vedo un pittore molto bravo che cambia continuamente il colore del cielo.

Signore sei Tu questo pittore?

Quando vedo qualcosa di molto bello, questo mi fa saltare da un albero all’altro per prenderla. Ma nel cielo non vedo nulla a cui aggrapparmi. Se salto mi cado nel vuoto. Ho paura.

Di giorno vedo un sole che da luce sulla terra per tutte le creature.

Ho paura ad avvicinarmi, perché è molto caldo. Ormai sono bruciato come il carbone, se mi avvicino ho paura di prendere fuoco.

Nella notte vedo la luna che sorride sotto i baffi, poco per volta fa un sorriso molto bello. Cosi toglie la densità del buio della notte.

Signore ma dove sei?

Mi dai da mangiare e bere senza fatica. Mi hai lasciato libero per godere la mia vita come volevo. Prima non ho guardato lassù. Ora guardo su e vedo un cielo vasto e bello.

Per trovare la porta del cielo ho girato il mondo intero, sono saltato sugli alberi, ho attraversato le colline e anche le montagne, ma ovunque guardo non vedo la porta del cielo.

Signore quando tu aprirai la porta del cielo, fai entrare anche me insieme agli altri. Come ho goduto la bellezza del mondo, desidero godere la bellezza del cielo DOVE ABITI TU. Amen

Sr. Damiana Elamthuruthil

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La ricchezza di un uomo, di una donna/un cristiano/ un missionario è quando non ha più “ il bisogno”.

 Premessa

Io non sono un teologo o un filosofo ma una suora luigina attualmente missionaria a Ranchi nello Stato di Jhakhand  dell’India. In questo villaggio la nostra minuscola comunità di 5 suore offre i servizi educativi e di assistenza  a tutti senza distinzione di casta o di religione, nella nostra attività  privilegiamo  comunque i bambini e le famiglie: è la caratteristica della nostra congregazione e riteniamo che costituiscano il cuore di ogni società.

Amore e compassione, nel loro originale significato, sono due ali della vita missionaria. La vita cristiana è un cammino di fede, pur anzi proprio con le sue dimensioni di tempo di spazio;  più mettiamo la fede al centro della nostra vita, dei nostri pensieri, del nostro impegno ed esperienza,  più la vita acquista profondità e significato.

La fede si vive in pienezza anche nella fatica del cammino dell’esperienza quotidiana. Come padre Abramo nel V.T., più si vive la fede, più cresce il nostro amore verso Dio e verso gli altri.

Due brevi esempi

Il signor Anand Madavan, indiano,  convertito dall’Induismo al Cristianesimo, dice: “ per me la fede è incontrare Dio. La fede cristiana che ho acquisito non è una religione , ma un’ intensa e intima relazione con Gesù. Negli ultimi 15 anni poco per volta ho conosciuto Gesù sempre più profondamente. Lo conosco come figlio, puro e senza peccato, di un Dio Santo. E lo conosco anche come un caro amico che io  prego, a cui parlo ogni giorno; gli parlo della mia professione, dei miei sogni, delle mie realizzazioni, dei fallimenti, anche degli aspetti economici e cosi via. In Gesù ho scoperto un amico davvero sorprendente, una guida, un leader, un salvatore: è Dio”.

Il nostro Gandhi, pur non essendo cristiano, imitò totalmente Cristo e ha vissuto il Vangelo.

La fede è attaccarsi a Cristo

L’atteggiamento di misericordia matura col tempo. Più si è ricolmi dell’amore di Dio e più diventa profonda la nostra relazione con Dio. Dobbiamo guardarci attorno con gli occhi del Signore; solo allora si vede dove c’è bisogno della nostra azione. L’atteggiamento di misericordia non ci lascia dormire tranquilli, non ci lascia ignorare dove c’è ingiustizia, miseria e dolore .

Gesù ha accettato chiunque fosse venuto da Lui, anzi è andato in cerca di chi era lontano da tutti. Non aveva paura di proclamare la verità e lottare per la giustizia. Dava importanza all’uomo, ad ogni uomo, per Lui non esistevano le categorie sociologiche delle persone.

L’esperienza quotidiana educa il missionario a non vedere le “differenze”.  “ Sono tutti figli di Dio” .

Il quotidiano: luogo teologico per vivere la santità

Noi viviamo in un mondo molto malato che presenta ferite profonde; queste possono guarire solo con la preghiera, il sacrificio e con la vera testimonianza di misericordia. La presenza di Gesù nel nostro cammino permette in noi un distacco dalle cose inutili, e crea una forza interiore e grande serenità.

Khushwant Singh ha detto “ LA RICCHEZZA  DI UN UOMO E’ QUANDO NON HA PIU’ “ IL BISOGNO” , quando è libero da dipendenze di ogni tipo, quando ha la libertà che deriva dalla consapevolezza del senso della vita, quando la relazione con l’altro dà pienezza alla propria vita, quando attraversa i cicli della vita con la tensione verso l’”assoluto”, quando si può sentire solo ma non abbandonato.

In sintesi, Dio ha creato l’uomo, ha associato alla sua biologia la razionalità, ha dato dignità alla natura umana assumendola storicamente su di sé;  Gesù è stato ed è quindi il nostro modello. Allora tocca ad ogni uomo fare la sua parte, essere testimoni di misericordia.

In sintesi i riferimenti  della nostra attività educativa:

 La famiglia

L’educazione degli adulti  riforma la società

L’educazione dei bambini  trasforma la società

La donna nella famiglia è la lampada che dà luce ai suoi membri

La famiglia disastrata è la rovina della società

 

I bambini

I bambini hanno bisogno di 5 elementi per la buona crescita in tutti gli aspetti:

il bambino

Deve sentire di essere importante

Deve sentirsi al sicuro

Deve sentirsi accettato

Ha bisogno di amore, di sentirsi amato

Deve sentirsi apprezzato

Il futuro è nelle mani delle giovani generazioni, allora tocca a noi  insegnare, contagiare possibili stili di vita perché possano essere a loro volta testimoni di misericordia.

Cosi domani costruiranno un mondo migliore. Suor Damiana Elamthuruthil

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L’umanità di Gesù rivela i volto di Dio Padre

Qualche anno fa quando ero in Italia. Sr. Mariamal osl (T.N.) ed io siamo andate a Torino per vedere la sacra Sindone: il volto di Gesù. Allora la Sindone era conservata all’interno di un armadio della sacrestia della Cattedrale.
Il custode, avvertendo il nostro desiderio, ha aperto l’armadio ed ha mostrato la Sindone. Con l’aiuto del custode e delle altre persone che erano attorno a noi abbiamo aperto quella stoffa per tutta la sua lunghezza e abbiamo visto i segni delle piaghe di Gesù.
Cercavamo di vedere come era il suo volto ma non era molto chiaro.
Il custode ha continuato a spiegare la storia della Sindone, in quali circostanze ha subito un incendio, come le suore di clausura l’hanno rammendata, ecc…
Lui ha ripetuto più volte che non era sicuro se questa Sindone avesse avvolto il corpo di Gesù e che comunque la Chiesa Cattolica sta continuando nella ricerca della verità. Abbiamo sentito un’esplosione di gioia e una grande soddisfazione che riesce difficile raccontare ed esprimere compiutamente.

A seguito di questa visita, nel mio cuore sono sbocciate tante domande.

Perché Gesù è morto cosi? Che cosa è la salvezza? Si parla tanto, ma … vediamo cosa dice S.Paolo ai Romani Cap.3.23” Tutti hanno peccato e si sono privati della gloria di Dio.” Il peccato è una violazione della volontà di Dio, l’uomo caduto è stato riscattato dal sangue prezioso dal suo Figlio, Gesù Cristo” (Pt 1.18-19).
Gesù non ci ha lasciato nessuna dichiarazione scritta per rivelare il volto di Dio.
Dal momento in cui gli apostoli ricevettero il mandato, ad opera dello Spirito Santo sceso su di loro, hanno riconosciuto il volto di Dio nell’opera di Cristo. Essi cominciarono a portare la testimonianza di Cristo, della sua vita pubblica, della sua morte e resurrezione. Coloro che credettero alla testimonianza degli apostoli furono battezzati e ricevettero lo Spirito Santo (Atti 1: 8, 2: 38-41)

A Natale vediamo Dio come un neonato, come tutti gli altri bambini del mondo. Da allora l’umanità di Gesù ha iniziato a rivelare il volto di Dio Padre. Se noi leggiamo attentamente il Vangelo scritto dai quattro evangelisti, vediamo che l’umana vita di Gesù rivela pienamente il volto di Dio.

Cito alcuni fatti:
Un Dio che provvede: Mt. Cap.6 v.25-32
Un Dio di cui ci si può fidare: Mt. Cap 8.v 23-27 la tempesta sedata
Un Dio che perdona e incoraggia: Mt. Cap. 9 v.1-2 “Coraggio, figliolo, sono rimessi i tuoi peccati”.
Un Dio compassionevole: Mt. Cap 15 v. 29-31 “ Ho pietà della folla.…”
Un Dio misericordioso: Luca cap.15 v. 11-32 La parabola del padre misericordioso e del figliol prodigo
Un Dio che non condanna ma perdona: Gv. cap.8 v 1-11 “ La donna adultera”.

E cosi tanti altri…
Gesù ha mandato i suoi apostoli in tutto il mondo a predicare il Vangelo; e lo stesso compito lo ha dato a tutti i discepoli e a tutti i Cristiani perché rivelassero il volto del Dio Padre, con i fatti e con le parole. Il volto del Dio Padre non è sicuro che sia sul lenzuolo della Sacra Sindone ma sicuramente è nell’umanità di Gesù in cui si rivela pienamente il volto di Dio Padre. Sr Damiana Elamthuruthil